Padri Imperfetti, il libro.

Quanto ognuno di noi idealmente ambisce ad essere un #genitore “perfetto”?

La realtà, poi, fortunatamente, ci mette sempre di fronte alla nostra imperfezione, carattaristica inscindibile della natura umana...sia di Padre che di Madre;

Alessandro Curti con il suo libro #PadriImpefetti (edito dal gruppo C1V Edizioni); ha voluto rappresentare casi, anche estremi, di figli alle prese con la conflittualità genitoriale, perché fermamente convinto che il ruolo dei padri, così bistrattato in passato e così “ancora in formazione” in una nuova accezione al giorno d’oggi, e dei genitori in generale, necessiti di spazi di condivisione, di narrazione e spunti di riflessione e confronto che spingano a porsi nuove domande, nel tentativo di fare pace con la propria umana imperfezione e nella costruzione di una nuova immagine di genitore differente da quella identificata storicamente.

Noi di 2houses abbiamo deciso di supportare il libro in quanto lettura di sicuro valore e profondamente attuale condividendone qui alcuni passi;

Andrea, educatore, viene chiamato a intervenire per dipanare la complicata matassa di relazioni generazionali e di coppia che spesso entrano a far parte della vita di un genitore separato.

A volte i padri lottano, altre volte scappano, ma in ogni caso lasciano un segno indelebile nelle vite dei loro figli. E non solo loro. Durante la lettura stessa e alla fine, il libro offre molti spunti di riflessione che portano a chiedersi quali siano i ruoli, i diritti dei padri e delle madri, e quali siano i loro doveri nei confronti dei propri figli, quando un uomo può essere definito padre, se nel momento esatto in cui la sua creatura nasce o quando decide di crescerla o quando le rimane accanto anche nelle difficoltà e se un uomo che fugge di fronte al figlio è pur sempre un padre; qual è il vero significato della legge sulla bigenitorialità, che effetti ha il divorzio breve sui figli, come può essere gestita la bigenitorialità da un punto di vista educativo al di là delle questioni giuridiche, quali sono i reali compiti delle istituzioni che si occupano di tutela dei minori, qual è il vero ruolo educativo della scuola e dei suoi insegnanti e tanti altri…
Molteplici gli spunti tutti rivolti a fare una seria valutazione circa il ruolo della bigenitorialità e della qualità dei rapporti in famiglia; seguono alcuni passi del libro:
Filippo è il padre di Alice, ma non la può vedere come vorrebbe perché Martina non glielo permette. Ad ogni incontro c’è sempre una scusa, una malattia, un intoppo che gli impediscono di svolgere il suo compito. Anche Alice è contro suo padre e lo mette in difficoltà anche solo chiamandolo per nome. Sulle spalle di Filippo pesa soprattutto quell’estremo gesto fatto in passato, quando non riusciva a tr ovare una via d’uscita da una situazione che per lui era solo fonte di dolore. Ma Filippo ha davvero chiaro cosa significhi essere padre? Può riuscire, oltre alle rivendicazioni legali, a vivere completamente la sua paternità part-time evitando di trasfor marsi in un “padre da week end”?
Stefano è il padre di Niccolò e non riesce a comprendere perché Laura quella madre che li ha abbandonati voglia assolutamente avere un rapporto con suo figlio. Stefano si consacra completamente a suo figlio ma non riesce a soddisfare il bisogno di affetto che Niccolò prova perché ancora ingabbiato nel dolore di aver perso le due donne che più ha amato nella sua vita. Il ragazzo ,di suo,è combattuto tra la voglia di creare un rapporto con sua madre e la paura di tradire il padre e si trova, a sedici anni, a dover gestire in modo adulto le discussioni infantili tra i suoi genitori perdendosi così i suoi anni migliori. Ma un adolescente quanto può resistere prima di scoppiare?

Mattia vive con i nonni Anna e Luigi che si occupano di lui come di un figlio perché sua madre Daniela non ne ha le capacità e suo padre Antonio è scomparso non appena ha saputo che stava per avere un figlio. Mattia è in una fase delicata della sua vita perché si sta affacciando all’adolescenza e soffre della mancanzadi due genitori che riescano a frenare il suo scalpitare verso la vita. Affaticato da una situazione per cui non ha responsabilità, soffocato dall’affetto che gli ricorda costantemente ciò che gli manca, arrabbiato dal peso che crede di dover portare da solo alza il tiro nella speranza che qualcuno gli dia ciò che crede di averebisogno. Fino a che punto deve arrivare per far pace con la sua storia?

Filippo vorrebbe fare il padre ma non ne ha le possibilità. Stefano fa il padre a tempo pieno ma vive il giudizio di chi lo mette sotto pressione. Antonio sarebbe padre ma ha rinunciato al suo ruolo.

Alice, Niccolò e Mattia sono tre figli che vivono storie famigliari complesse e che subiscono le conseguenze di adulti che non sanno/vogliono/possono/riescono a prendersi cura di loro. Nelle vite di questi personaggi entra Andrea, non perché lo abbiano scelto ma perché qualcuno (un Tribunale) lo ha imposto infatti da educatore con il compito di tentare di ricucire le relazioni familiari;Le vite dei protagonisti si intrecciano con quella di Andrea in un continuo viaggio (fisico e metaforico) tra le esistenze degli altri, nelle loro case, nei loro viaggi, nelle loro fughe, nelle loro paure…
Il compito di Andrea è di cercare di sostenere gli adulti nel loro ruolo genitoriale, senza proporre ricette ma aiutandoli a scoprire, dentro di loro,limiti e risorse.
Comportarsi da adulto è il ruolo fondamentale del genitore e la condivisione ed il rispetto dell’altro, anche nel caso di una separazione, sono passaggi importanti nella conquista della maturità.

La bigenitorialità come funziona? : 10 regole

La bigenitorialità come funziona? dieci punti ai quali i genitori separati dovrebbero potersi rifare per alimentare e mantenere rapporti sani con tutta la famiglia e con i propri figli.

Pubblichiamo in anteprima la  prima guida di 2houses realizzata grazie alla preziosa collaborazione di Alessandra De Sanctis e Sara Perdeboni Psicologhe e Psicoterapeute di Psicologia e Benessere

La guida è ora disponibile per l’Italia su supporto digitale a questo link: bigenitorialita-guida.it/ ci auguriamo che possa diventare uno strumento istantaneo ed utile sul quale trovare spunti e facili risposte ai quesiti che spesso noi, genitori separati ci poniamo in relazione alla bigenitorialità.

Presto arriveranno le guide su supporto cartaceo per tutti i Professionisti che ce ne faranno richiesta! e grazie alle collaborazioni che stiamo attivando in tutta Italia!

Per avere la copia cartacea scrivete a: alfonso@2houses.com

La #separazione è un momento di grande cambiamento nella vita delle persone coinvolte e solitamente conduce a grossi stravolgimenti dal punto di vista organizzativo, emotivo e comunicativo. Indubbiamente si va incontro a grosse difficoltà, che possono portare ad incomprensioni e momenti di tensione tra gli adulti, in cui a prevalere è la parte emotiva.

Tutto ciò può risultare incomprensibile per i bambini fino al punto di farli sentire spettatori invisibili e strumenti delle dinamiche coniugali.

Per evitare che si sviluppino queste relazioni disfunzionali è fondamentale che i genitori condividano un progetto di #bigenitorialità e che il “ponte parentale” sia sempre aperto ed alimentato in funzione del benessere del bambino.

Questa breve guida rappresenta un punto di partenza per condividere un’esperienza di #bigenitorialità utile alla costruzione di un nuovo equilibrio familiare positivo.

1 Comunicate in modo empatico ed efficace

Utilizzare uno stile comunicativo assertivo è molto importante in ogni fase della separazione. Quando comunicate la vostra decisione ai figli, ad esempio, fatelo insieme all’altro genitore, utilizzando un linguaggio semplice, adatto all’età e alla personalità di vostro figlio ed, inoltre, fatelo solo quando siete sicuri della vostra decisione. Questo tipo di comunicazione favorisce nei bambini la percezione che continui ad esserci un’alleanza genitoriale anche se non esiste più quella coniugale il che equivale ad alimentare la bigenitorialità; tale sensazione viene rafforzata dall’utilizzo di un linguaggio positivo, rispettoso e non denigrante nei confronti dell’ex partner e dei suoi familiari.

2 Siate onesti e lasciate spazio alle emozioni

Parlare delle vostre emozioni in modo sincero ed autentico, consente ai bambini di lasciarsi andare ai propri sentimenti senza vergogna o paura. Chiaramente, l’espressione delle emozioni non deve diventare una valvola di sfogo della propria rabbia o disperazione perché potrebbe diventare per vostro figlio un modello negativo che condizionerà la sua vita affettiva. Lasciare spazio alle emozioni può essere, invece, un’occasione di educazione emotiva, oltre che una modalità di condivisione che rafforzerà il vostro rapporto. Allo stesso modo, per non lasciare che i vuoti vengano colmati dal senso di colpa, un suggerimento utile è quello di essere onesti sui motivi che hanno determinato la fine del rapporto, evitando di entrare troppo nei dettagli, ma lasciando spazio a dubbi e domande.

3 Rassicurate i vostri bambini

Per i bambini è difficile differenziare la separazione coniugale dal legame genitoriale, per cui tendono a pensare che l’allontanamento tra i genitori corrisponda alla fine del legame affettivo genitore-figlio. Il “sentirsi al centro”, tipico dei bambini più piccoli, li porta a credere di essere la causa di tutto ciò che accade e, quindi, anche della fine del legame coniugale. Intervenire, spiegando che la separazione è solo una vostra decisione e che i bambini non hanno alcuna responsabilità, ha una funzione rassicurante e rappresentativa del vostro amore immutato. Cercate di coccolarli un po’ di più, passate del tempo insieme, leggete delle storie a tema, spiegando loro che la decisione di separarsi è definitiva per evitare illusioni e inutili tentativi di riconciliazione.

4 Tutta la famiglia è importante!

Per far comprendere ai bambini che dopo la separazione la mamma e il papà saranno sempre presenti con il loro affetto, è importante che gli adulti mantengano la comune responsabilità genitoriale, consultandosi sulle decisioni da prendere e trovando una soluzione condivisa. E’ sicuramente d’aiuto a creare un clima sereno, fare in modo che i bambini passino del tempo con entrambi i genitori e con il resto della famiglia: questo significa rispettare e incoraggiare le visite, permettere le telefonate all’altro genitore, programmare del tempo da passare con nonni, zii e cuginetti, trascorrere insieme ad entrambi i genitori feste di compleanno e occasioni importanti in modo da trasmettere unione e affetto. Non dimentichiamo che i familiari sono punti di riferimento nella vita dei bambini e rappresentano una valida risorsa in caso di bisogno. 

5 Ecco cosa potete evitare

  • Parlar male, screditare o denigrare l’altro genitore con i vostri figli; cercate, piuttosto, di sottolineare i suoi lati positivi, anche se questo può costarvi fatica.
  • Mettere in mezzo alle questioni “da adulti” i vostri figli, utilizzandoli come: complici o alleati contro l’altro genitore, messaggeri o testimoni di ciò che l’altro fa o dice, giudici o arbitri dei vostri comportamenti.
  • Litigare davanti ai figli (soprattutto in caso di separazione ad alta conflittualità!), utilizzando parole e comportamenti di tipo aggressivo; è da evitare anche l’aggressività di tipo passivo, caratterizzata da sottili provocazioni e atteggiamenti ostili che i bambini percepiscono ugualmente.
  • Infangare il passato dei vostri figli con falsi ricordi o inibire quelli positivi costruiti con uno o entrambi i genitori; è importante che condividano con voi anche i ricordi negativi, fanno parte della sua storia!

6 Stabilite una nuova routine

serve ai bambini per gestire l’ansia che deriva dal non sapere cosa accadrà nell’immediato ed, inoltre, è utile a sviluppare delle nuove strategie di adattamento a ciò che di nuovo stanno vivendo. Questo è il motivo per cui è consigliabile cercare di modificare il meno possibile le abitudini dei bambini, ma se ci si trova a dover affrontare dei cambiamenti, un buon suggerimento per favorire l’adattamento è quello di stabilire al più presto una nuova routine.

Qualche idea per facilitare il cambiamento potrebbe essere: comunicare in modo chiaro –  ad esempio preparando insieme un tabellone – i giorni e gli orari in cui starà con l’uno o l’altro genitore; continuare a far riferimento alle regole che avevate stabilito in precedenza, evitando troppa indulgenza; infine, se possibile, cercare di fare vivere i figli nella casa in cui sono cresciuti o almeno, nella stessa zona i cui si trovano i loro riferimenti come amici, scuola e attività sportive.

7 Siate adulti responsabili

Ricordatevi sempre che il benessere dei vostri figli viene prima di qualunque cosa! Comportatevi da genitori e adulti responsabili e impegnatevi a superare questo momento difficile, cercando di elaborare la rabbia e la tristezza. I vostri bambini imparano da voi, siete il loro modello! Fate attenzione ai segnali che vi mandano ed aiutateli ad esprimere la paura e la rabbia senza rimandare o reprimere le loro emozioni.

Spesso, infatti, fanno fatica a verbalizzare il disagio, ma facilmente lo manifestano attraverso il corpo con mal di pancia, enuresi.. o attraverso comportamenti insoliti come reazioni aggressive, chiusura, atteggiamenti rifiutanti.

Se sentite di non farcela da soli, non abbiate timore di chiedere aiuto ed affidatevi a professionisti esperti che possano sostenervi ed aiutarvi di fronte alle difficoltà.

8 Fate un piano per il vostro futuro

Dopo il percorso di elaborazione della separazione, arriverà finalmente il momento in cui vi sentirete pronti per guardare al futuro. Si chiude con il passato per ricominciare a vivere e ad elaborare un nuovo progetto di vita personale. Potete scegliere di vivere questo momento come un’opportunità di rinascita: smettete di lamentarvi o dare colpe, fate una lista di obiettivi a breve, medio e lungo termine, concentratevi sul presente e passate all’azione facendo ciò che vi rende felici. La resilienza è un dono prezioso e un grande insegnamento per i vostri bambini perché così, da voi, impareranno che insieme si possono superare tutti i momenti difficili e che si può vedere il lato positivo in ogni situazione.

9 Rispettate i tempi per introdurre il nuovo partner

Quando vi sentirete pronti ad andare avanti con la vostra vita potrete aprirvi ad una nuova relazione affettiva. Non è detto, però che anche i vostri figli siano pronti ad accettare una nuova presenza, per cui cercate di rispettare i loro tempi. Presentate il nuovo partner solo quando siete sicuri dei vostri sentimenti e utilizzate le modalità e il linguaggio più adatto alla personalità e all’età di vostro figlio. Cercate di rispettare i ruoli: evitate di creare ambiguità introducendo il partner come terzo genitore e favorite, invece, un rapporto positivo ed affettuoso tra di loro in modo da alimentare un clima armonioso e di fiducia nell’intero nucleo familiare.

10 Sfruttate la tecnologia!

Una buona comunicazione e un’organizzazione efficace della nuova situazione familiare, permettono di migliorare la qualità dei rapporti tra gli ex coniugi in funzione del progetto di bi-genitorialità.

La moderna tecnologia ci viene in aiuto con la sempre crescente diffusione di nuove applicazioni create per esaudire ogni richiesta: inviare messaggi istantanei, scambiarsi fotografie dei momenti più belli, condividere appuntamenti, informazioni e documenti… L’avere accesso alle informazioni sui propri figli quando non si è presenti e vedere cosa stanno facendo attraverso le fotografie condivise, abbassa l’ansia e diminuisce la conflittualità, rendendo la vita di tutta la famiglia più serena.

Comunicazione e Condivisione Un’ottima soluzione per facilitare la comunicazione è #2houses!Il

vantaggio di 2houses è quello di riunire in un’unica applicazione tutte le funzioni che permettono una comunicazione immediata, chiara e condivisa tra ex partner, familiari e professionisti, mettendo al centro di tutto l’interesse dei bambini.

2houses è una straordinaria opportunità per i genitori di gestire insieme la vita dei loro figli, seguendoli nelle varie tappe dello sviluppo, partecipando alle attività e agli eventi della loro crescita e rendendo partecipe anche l’altro genitore.

Si possono condividere eventi in calendario, documenti importanti, spese in comune, contatti di riferimento e album fotografici; in questo modo i bambini si possono sentire sempre al centro dell’attenzione familiare e i rapporti tra i genitori possono diventare più semplici grazie all’assenza della componente emotiva tipica dei confronti diretti.