TRIBUNALE DI PADOVA: LA MEDIAZIONE FAMILIARE IN SOCCORSO ALLA BIGENITORIALITÀ
Come nel resto d’Italia, purtroppo anche nel territorio padovano non accennano a diminuire i casi di separazioni ad alto tasso di conflittualità.
La conseguenza è spesso quella di un patologico coinvolgimento dei figli, costretti di fatto a schierarsi con un genitore e ad allontanarsi dall’altro, perdendo in tal modo il loro diritto alla bigenitorialità.
Proprio al fine di tutelare quello che viene ritenuto il superiore interesse dei figli minori a mantenere un sano rapporto con entrambe le figure genitoriali, e sul presupposto che compito dell’autorità giudiziaria sia quello di adottare ogni strumento idoneo a preservare il legame familiare, sempre più spesso i Giudici della I Sezione Civile del Tribunale di Padova invitano le parti, già in fase presidenziale, e dunque prima di provvedere in ordine all’affidamento dei figli, ad intraprendere un percorso di mediazione familiare o comunque di sostegno alla genitorialità.
É quanto si legge in numerose recenti pronunce, tra cui si segnalano: Tribunale di Padova, Sez. I Civile, Ordinanza del 22.06.2017; Tribunale di Padova, Sez. I Civile, Ordinanza del 31.07.2017; Tribunale di Padova, Sez. I Civile, provvedimento del 17.11.2017.
E vi è da dire che l’adesione all’invito del giudice non è rimessa alla mera volontà delle parti; queste, infatti, si sono sovente visti segnalare che “la mancata collaborazione potrà essere considerata al fine delle successive valutazioni sulla responsabilità genitoriale” (cfr. Trib. Padova, Sez. I Civile, Ord. 22.06.2017).
Appare evidente, dunque, come il tentativo dei Giudici della famiglia, sotteso alla prescrizione del percorso di mediazione ex art. 337 octies Cod. Civ., sia quello di incentivare i genitori a farsi parte attiva per la risoluzione del conflitto familiare, ed al contempo di offrire loro un sostegno professionale nel superamento delle difficoltà legate alla fine della relazione affettiva.