Famiglia del mulino bianco vs buondì motta?

La famiglia del mulino bianco continua la sua sovraesposizione mediatica essendo costantemente rappresentata in tv, spot e cinema nel rispetto suoi elevatissimi standard di perfezione, felicità e bellezza che tutti conosciamo.

Sono in molti che almeno una volta nella vita hanno cercato di ricrearne le dinamiche ma in pochi, per non dire nessuno, ci sono riusciti davvero.

I brand ci hanno insegnato che la famiglia del mulino bianco è “perfetta” per definizione sia nell’estetica che nelle relazioni e con abile manipolazione sono stati capaci di farci dimenticare che spesso è proprio in famiglia dove accadono i delitti più efferrati.

Sorrisi, abbracci, coccole e buondì sono le parole magiche usate per indurci all’acquisto di questo o quel prodotto per portarci a credere che basta poco per essere allegri, sorridenti e perfetti, anche nell’amare.

Motta recentemente ha cambiato il copione con uno spot dove si narrano gli eventi di una mamma e un papà disintegrati da un asteroide sotto gli occhi della propria figlia.

La nuova campagna pubblicitaria è stata fonte di svariate polemiche ma a noi di 2houses è piaciuta. Lo spot è divertente e apre la strada ad nuovo moodo di comunicare e di pensare alla famiglia che ci pare più coerente e in linea con i cambiamenti cui anche la società Italiana sta andando incontro.

Il mondo si è evoluto, lo abbiamo scritto tante volte, e la rivoluzione digitale in corso ha introdotto, anche nei rapporti in famiglia, importanti novità.

Nonostante l’evidenza del cambiamento sembra però che i “comunicatori” facciano fatica a parlare di “separazione” e “divorzio” e stentino a considerare l’evento come un semplice accadimento della vita che può essere narrato e, a volte, anche col sorriso.

Sono pochi i brand che hanno scelto di parlare del fallimento di un genitore separato, le sue storie, difficoltà e perchè no dell’importanza di sbagliare. Purtroppo è idea comune che un genitore separato sia triste, solo e povero…

I grandi marchi continuano ad essere legati all’idea della famiglia tradizionale, quella che si rappresenta da circa 20 anni nello stesso modo, dove tutti sono uguali, sorridenti e belli oltre che dello stesso colore della pelle!

Rari i leader e innovatori nel DNA, tra questi Ikea e pochi altri, in grado di capire e valorizzare il valore dello storytelling del dopo e della realtà reale.

in Italia ci sono quasi 3 milioni di persone separate e le coppie che si separano sono oltre 80.000 all’anno in crescita costante! Inutile dire, cari comunicatori, che siamo un numero importante e che rappresentiamo uno spaccato della società civile.

Forso non è chiaro ai più che i genitori separati o divorziati non sono tutti tristi, difettosi, depressi e senza speranze!

Ci faceva piacere sottolinearlo con la speranza che anche altri “illuminati” riscoprano il gusto valicare gli stereotipi per scoprire che non tutte le famiglie separate rispondono all’identikit tanto caro ai media dove l’uomo separato vive in auto e la donna, sedotta e abbandonata, a stento riesce a preparare un piatto di pasta per i propri figli.

Ikea già nel 2016 in UK racconta le 2 case di un bambino con genitori separati in questo spot e lo fa in maniera naturale così com’è naturale che un bimbo che ha due genitori che non vivono più assieme possa sentirsi meglio se in entrambe le case ha la fortuna di ritrovare le stesse identiche cose.

Spiace dover ricordare che è proprio l’ideale di famiglia del mulino bianco che porta i matrimoni a sfasciarsi dato che oggi lo stereotipo di perfezione proposto dai media non fa altro che aumentare frustrazione e insoddifazione verso il partner.

La famiglia ideale vive serenamente solo negli spot e in tv!

Restiamo in attesa di qualcuno che sia in grado di raccontare al meglio la rinascita, la bigenitorialità, il vissuto di genitori che, nonostante gli sforzi imposti da una separazione o divorzio, sono felici della propria scelta e camminano a testa alta con uno sguardo positivo rivolto al futuro.

Ben vengano insomma partnership,aziende e persone coraggiose che abbiano la forza di imporre ai media una rappresentazione di una realtà famigliare vera in tutto il suo essere diversa dallo stereotipo borghese e bacchettone di cui la società italiana è pregna.

Siamo alla ricerca di pionieri e innovatori così come lo è stata Costa Crociere nel coinvolgere 2houses e GenGle nell’organizzazione della Prima crociera per Genitori Single in Italia

Se anche TU sei fra questi coraggiosi contattaci!

 

Genitorialità Condivisa: 8 consigli per chi si separa

La genitorialità condivisa per essere sana e concretizzarsi in un affidamento condiviso reale deve essere stata ben progettata da entrambi i genitori i quali devono aver avuto modo di confrontarsi sulle problematiche reali della separazione e aver trovato il miglior accordo tra loro nell’interesse dei figli.

In particolare per andare incontro a una “rinascita” serena e evitare gravi ripercussioni sulla psiche, e a volte anche nel fisico dei nostri figli (si veda  Medicina 33 del 06.06.2017 ) gli esperti concordano circa la coesistenza di:

1 – Un buon progetto condiviso da entrambi i genitori:

Nella gran parte delle separazioni in Italia oggi si sente parlare di affidamento congiunto e spesso si è indotti a pensare che tale situazione sia il frutto di accordi non belligeranti presi con grande serenità tra ex e utili a favorire un progetto di sana bigenitorialità.

In realtà dietro a una “consensuale” sovente si nasconde la lunga trattativa fatta dai professionisti per evitare il peggio…

Stando così le cose, la capacità di pensare alla bigenitorialita viene spesso consacrata a mere esigenze pratiche atte a evitare una “giudiziale”. La successiva fase facilmente potrà essere causa di inutili sofferenze per il genitore più debole oltre che per i figli.

Ancora peggio nei casi di separazione giudiziale dove  la lite raggiunge alti livelli di aggressività e dove l’accordo finale inerente le regole da rispettare è dettato dal Giudice .

Un progetto genitoriale condiviso, la continuità psicofisica e la compresenza di entrambi i genitori sono fondamentali per tracciare la strada di una serenità futura. Il figlio deve essere in grado di sentirsi libero di dire “mi manca mamma” o “voglio chiamare papà”  e deve poterlo fare in qualsiasi momento!

a tal proposito si legga anche Comunicare senza litigare durante una separazione è possibile?

2 – la cooperazione intelligente tra ex

I genitori devono assicurarsi di essere sulla stessa lunghezza d’onda anche sul tema dell’istruzione. 

Sarebbe importante avere regole comuni o, quando queste non lo siano,  fare almeno in modo che le regole di mamma e di papà siano sempre molto chiare agli occhi dei loro figli.

Se le regole educative sono confermate da entrambi i genitori i risultati non tarderanno ad arrivare!

I genitori devono dimostrare grande intelligenza e condividere le informazioni.

Ideale ad esempio l’utilizzo di una piattaforma di gestione condivisa che permetta a entrambi di accedere a tutte le informazioni inerenti la vita  dei figli. 

Confrontatevi su scuola, incontri con gli insegnanti,  attività sportive e  amichetti ! i vostri figli vi ringrazieranno!

3 – La vicinanza geografica
La vicinanza è elemento di enorme valore per la riuscita del progetto!

Se vivete troppo lontani l’uno dall’altro sarà difficile per i vostri ragazzi seguire gli studi, frequentare i loro amichetti preferiti o semplicemente muoversi nel loro ambiente abituale. Inevitabilmente il vostro progetto di genitorialità condivisa finirà per naufragare

Fate di tutto per vivere vicini! Idealmente sarebbe perfetto lo stesso quartiere!

4 – Una stanza per i bambini

Se possibile regalate a vostro figlio la possibilità di avere di una stanza tutta sua in entrambe le case!

Se non si dispone dello spazio necessario sarà sufficiente  portare a casa i giochi che ama di più, pitturare con lui un’area di casa nella tonalità preferita o comunque ricreare assieme una zona di massimo confort.

I vostri ragazzzi torneranno sempre col sorriso a trovarvi ovunque viviate.

5 – L’attaccamento all’altro genitore

Regola fondamentale cui ogni genitore separato deve attenersi è quella di favorire gli incontri ed il rapporto con l’altro genitore.

Rispettate l’amore dei  figli per il loro padre o la loro madre anche se questi sono stati fonte di tanta sofferenza per voi…

Ne abbiamo già parlato; se ne volete sapere di più ecco il post: La bigenitorialità come funziona?

Per quanto concerne i tempi di frequentazione alcuni esperti consigliano di aspettare i 6 anni prima di intraprendere un percorso di affidamento con tempi condivisi al 50% anche se é sempre difficile generalizzare in quanto tutto dipende dal minore.

Di certo vi è che il bambino non deve essere separato dalla sua figura principale di attaccamento, padre o madre a seconda delle situazioni; se molto piccolo normalmente la figura primaria di attaccamento sarà la mamma.

6 – Flessibilità

Siate flessibili e sintonizzati sulle reali esigenze dei figli. Adattarsi alla situazione e alle loro richieste é sinonimo di grande equilibrio.

Voi siete gli adulti, non dimenticatevene mai! Al bando rigidità e rancore!

Siate disponibili a modulare il calendario in qualsiasi momento cercando con l’ex la soluzione più idonea al loro benessere.

7 – Ascoltiamoli!

Se sono abbastanza grandi da prendere le loro decisioni impariamo ad assecondarli.

Alcuni ragazzi preferiscono stare a casa di uno o dell’altro genitore con alternanza di 15 giorni; altri per un tempo minore; Intorno all’età di 9-10 anni alcuni giovanissimi hanno un maggiore bisogno della presenza paterna.

L’ascolto e il costastante confronto saranno di grande aiuto e favoriranno una crescita sana.

8 – Basta battaglie ideologiche

Avere la custodia di un figlio non dovrebbe mai essere considerato il punto di arrivo di una battaglia ideologica. Un sano affidamento congiunto prevede la compresenza di un padre e di una madre ma non è detto che tempi equipollenti corrispondeano sempre al vero interesse  dei figli!

Saranno loro a manifestarvi chiaramente la propria volontà a voi basterà ascoltare. Se necessario , fatevi da parte ...

In conclusione la genitorialità condivisa conviene a tutti e finalmente sono in molti oggi a pensarla cosi!

Sempre più mamme e papà sono oggi disposti a mettersi in gioco realmente tralasciando per quanto possibile  le discussioni e ponendo al centro il reale interesse dei figli di avere un padre e una madre presenti.

San Valentino: ricorrenza per genitori single?

San Valentino è da sempre una ricorrenza piuttosto discussa.

A molti piace, chi la odia e chi proprio non vuole sentirne parlare annoverandola fra le innumerevoli date corteggiate dai pubblicitari per farci spendere un po’di soldi. Non tutti sanno però che l’originale festività prende il nome dal santo cristiano Valentino da Terni e venne istituita nel 496 dal Papa Gelasio I.

Oggi la ricorrenza è piuttosto diffusa ma, se siamo genitori separati o divorziati, sentendo parlare di San Valentino quasi certamente un ghigno di disapprovazione potrebbe far capolino sul nostro viso già contratto dalle vicissitudini quotidiane.

Nonostante il sapore vagamente adolescenziale della “festa” forse San Valentino merita alcune considerazioni viste le molteplici sfaccettature che un nuovo amore può rappresentare per noi Genitori sinGle (da qui l’interessante social Gengle.it).

Ricominciare ad amare dopo l’esperienza della separazione e dopo aver testato in prima persona il “fallimento” rappresenta spesso il punto di arrivo di un percorso interiore di crescita.

Per amare nuovamente abbiamo dovuto volerci molto bene. Dopo un primo momento di ricostruzione la nostra autostima lentamente è tornata a crescere e così pian piano la sofferenza e la delusione hanno lasciato spazio a nuove positive emozioni e siamo così riusciti a fatica a predisporre la nostra attenzione nei confronti dell’Amore, sì appunto con la A maiuscola!

Se poi durante il percorso di cambiamento abbiamo avuto la fortuna di incontrare una persona che ci ha fatto battere forte il cuore possiamo ora finalmente festeggiare!

L’esperienza non è stata fra le più semplici in quanto oltre ai nostri sentimenti sono entrati in campo desideri e aspettative delle persone a cui noi teniamo maggiormente, i nostri figli.

Per arrivare sino a qui abbiamo dovuto passare momenti estremamente delicati preoccupati com’eravamo di evitare intromissioni nella vita della nostra prole da parte di soggetti esterni e di gestire al meglio il rapporto con l’ex. (chi fosse interessato ad un approfondimento vi consigliamo la lettura della nostra guida gratuita)

Se la nostra nuova relazione si è consolidata, e abbiamo fatto le cose per bene, rispettando i tempi dei figli, forse siamo riusciti a condividere la notizia con una frase del tipo: “come sai mamma e papà non stanno più assieme e mi piacerebbe ora presentarti il mio nuovo fidanzato/a; mi piacerebbe che lo/a conoscessi”.

Nell’ufficializzare la notizia in cuor nostro abbiamo cercato il loro consenso e spesso siamo andati incontro a qualche difficoltà.

A livello razionale i nostri figli sono felici di leggere nuova energia e nuova felicità nei nostri occhi ma a livello inconscio l’arrivo di un nuovo amore solleva alcune problematiche legate all’accettazione che non tarderanno a palesarsi.

Cosa fare a questo punto? Non comunicare l’esistenza di un nuovo compagno/a? Non avere nuove storie? Chiudersi in casa e scordarsi di avere una vita piena e degna di essere vissuta? Decisamente no!

Nel nostro percorso di crescita abbiamo imparato che gli adulti siamo noi e che le nostre azioni impattano sulla vita dell’intera famiglia sia essa monogenitoriale oppure tradizionale.

Il nostro nuovo compagno/a se dotato di una buona dose di intelligenza, equilibrio e empatia oltre che essere in grado di amare in modo sano sarà certamente capace di farsi accettare e i figli non ci metteranno molto a capire che la serenità di mamma o papà vanno di pari passo l’apertura ad una nuova vita piena di stimoli ed affetti offerti ora da due case al posto di una.

Amore, allegria e un approccio positivo alla vita sono emozioni che meritano di essere cercate e vissute fino in fondo anche se non sarà semplice gestire la novità di un nuovo rapporto in perfetta armonia con tutti.

La Patchwork Families è una realtà in continua crescita che va di pari passo con l’aumento tristemente certificato di divorzi e separazioni (a tal proposito il portale smallfamilies.it offre davvero ottimi spunti).

Ancora oggi potresti non sentirti del tutto sicuro/a nel coinvolgere altri nella tua vita privata ma impostando il rapporto su solide basi di equilibrio, e comprensione delle esigenze altrui senza avere fretta la nuova famiglia allargata potrebbe rappresentare per te un’importante alternativa alla chiusura.

In conclusione un nuovo amore merita di essere accolto, apprezzato e perché no anche festeggiato!

Nella giornata di San Valentino separato, divorziato o reduce dalla delusione di una storia finita trova del tempo per coltivare il tuo Amore perché ogni bella avventura che la vita ti riserva merita di essere vissuta fino in fondo.

San Valentino è una ricorrenza dalle spiccate connotazioni commerciali è vero! ma non per questo anche noi, genitori separati o divorziati, dobbiamo sottrarci dal festeggiare il Sorriso e la Rinascita.