Genitorialità Condivisa: 8 consigli per chi si separa

La genitorialità condivisa per essere sana e concretizzarsi in un affidamento condiviso reale deve essere stata ben progettata da entrambi i genitori i quali devono aver avuto modo di confrontarsi sulle problematiche reali della separazione e aver trovato il miglior accordo tra loro nell’interesse dei figli.

In particolare per andare incontro a una “rinascita” serena e evitare gravi ripercussioni sulla psiche, e a volte anche nel fisico dei nostri figli (si veda  Medicina 33 del 06.06.2017 ) gli esperti concordano circa la coesistenza di:

1 – Un buon progetto condiviso da entrambi i genitori:

Nella gran parte delle separazioni in Italia oggi si sente parlare di affidamento congiunto e spesso si è indotti a pensare che tale situazione sia il frutto di accordi non belligeranti presi con grande serenità tra ex e utili a favorire un progetto di sana bigenitorialità.

In realtà dietro a una “consensuale” sovente si nasconde la lunga trattativa fatta dai professionisti per evitare il peggio…

Stando così le cose, la capacità di pensare alla bigenitorialita viene spesso consacrata a mere esigenze pratiche atte a evitare una “giudiziale”. La successiva fase facilmente potrà essere causa di inutili sofferenze per il genitore più debole oltre che per i figli.

Ancora peggio nei casi di separazione giudiziale dove  la lite raggiunge alti livelli di aggressività e dove l’accordo finale inerente le regole da rispettare è dettato dal Giudice .

Un progetto genitoriale condiviso, la continuità psicofisica e la compresenza di entrambi i genitori sono fondamentali per tracciare la strada di una serenità futura. Il figlio deve essere in grado di sentirsi libero di dire “mi manca mamma” o “voglio chiamare papà”  e deve poterlo fare in qualsiasi momento!

a tal proposito si legga anche Comunicare senza litigare durante una separazione è possibile?

2 – la cooperazione intelligente tra ex

I genitori devono assicurarsi di essere sulla stessa lunghezza d’onda anche sul tema dell’istruzione. 

Sarebbe importante avere regole comuni o, quando queste non lo siano,  fare almeno in modo che le regole di mamma e di papà siano sempre molto chiare agli occhi dei loro figli.

Se le regole educative sono confermate da entrambi i genitori i risultati non tarderanno ad arrivare!

I genitori devono dimostrare grande intelligenza e condividere le informazioni.

Ideale ad esempio l’utilizzo di una piattaforma di gestione condivisa che permetta a entrambi di accedere a tutte le informazioni inerenti la vita  dei figli. 

Confrontatevi su scuola, incontri con gli insegnanti,  attività sportive e  amichetti ! i vostri figli vi ringrazieranno!

3 – La vicinanza geografica
La vicinanza è elemento di enorme valore per la riuscita del progetto!

Se vivete troppo lontani l’uno dall’altro sarà difficile per i vostri ragazzi seguire gli studi, frequentare i loro amichetti preferiti o semplicemente muoversi nel loro ambiente abituale. Inevitabilmente il vostro progetto di genitorialità condivisa finirà per naufragare

Fate di tutto per vivere vicini! Idealmente sarebbe perfetto lo stesso quartiere!

4 – Una stanza per i bambini

Se possibile regalate a vostro figlio la possibilità di avere di una stanza tutta sua in entrambe le case!

Se non si dispone dello spazio necessario sarà sufficiente  portare a casa i giochi che ama di più, pitturare con lui un’area di casa nella tonalità preferita o comunque ricreare assieme una zona di massimo confort.

I vostri ragazzzi torneranno sempre col sorriso a trovarvi ovunque viviate.

5 – L’attaccamento all’altro genitore

Regola fondamentale cui ogni genitore separato deve attenersi è quella di favorire gli incontri ed il rapporto con l’altro genitore.

Rispettate l’amore dei  figli per il loro padre o la loro madre anche se questi sono stati fonte di tanta sofferenza per voi…

Ne abbiamo già parlato; se ne volete sapere di più ecco il post: La bigenitorialità come funziona?

Per quanto concerne i tempi di frequentazione alcuni esperti consigliano di aspettare i 6 anni prima di intraprendere un percorso di affidamento con tempi condivisi al 50% anche se é sempre difficile generalizzare in quanto tutto dipende dal minore.

Di certo vi è che il bambino non deve essere separato dalla sua figura principale di attaccamento, padre o madre a seconda delle situazioni; se molto piccolo normalmente la figura primaria di attaccamento sarà la mamma.

6 – Flessibilità

Siate flessibili e sintonizzati sulle reali esigenze dei figli. Adattarsi alla situazione e alle loro richieste é sinonimo di grande equilibrio.

Voi siete gli adulti, non dimenticatevene mai! Al bando rigidità e rancore!

Siate disponibili a modulare il calendario in qualsiasi momento cercando con l’ex la soluzione più idonea al loro benessere.

7 – Ascoltiamoli!

Se sono abbastanza grandi da prendere le loro decisioni impariamo ad assecondarli.

Alcuni ragazzi preferiscono stare a casa di uno o dell’altro genitore con alternanza di 15 giorni; altri per un tempo minore; Intorno all’età di 9-10 anni alcuni giovanissimi hanno un maggiore bisogno della presenza paterna.

L’ascolto e il costastante confronto saranno di grande aiuto e favoriranno una crescita sana.

8 – Basta battaglie ideologiche

Avere la custodia di un figlio non dovrebbe mai essere considerato il punto di arrivo di una battaglia ideologica. Un sano affidamento congiunto prevede la compresenza di un padre e di una madre ma non è detto che tempi equipollenti corrispondeano sempre al vero interesse  dei figli!

Saranno loro a manifestarvi chiaramente la propria volontà a voi basterà ascoltare. Se necessario , fatevi da parte ...

In conclusione la genitorialità condivisa conviene a tutti e finalmente sono in molti oggi a pensarla cosi!

Sempre più mamme e papà sono oggi disposti a mettersi in gioco realmente tralasciando per quanto possibile  le discussioni e ponendo al centro il reale interesse dei figli di avere un padre e una madre presenti.

Lettera al papà di mio figlio: genitori separati si raccontano

È successo chissà quante volte ma ho deciso di raccontartelo ora….era venerdì, si venerdì pomeriggio , e stavo accompagnando nostro figlio da suo nonno, in attesa che tu arrivassi , nuovacompagna e nuovafiglia munito.

Era felicissimo di vederti. L’idea di passare qualche giorno in compagnia di questo padre giocherellone e “leggero”lo entusiasma, lo galvanizza ogni volta.

Lo osservavo dallo specchietto retrovisore e sai che cosa vedevo? Vedevo un bimbo bellissimo, molto solare e allegro. Un bimbo che è nato con qualche “difficoltà ‘ ma che io considero la gioia della mia vita e la cosa bella della mia esistenza

Un bimbo con una grande gioia nel cuore, che è quella che prova ogni volta che vede te e tuo padre.

Pensavo , proprio in quell’occasione, a quanto ho faticato per arrivare a questo risultato: un bimbo sereno con entrambi i genitori nonostante i numerosi problemi.

D’altronde mettiamoci anche nei suoi panni: in due anni ha visto i genitori prendere strade separate, suo padre è andato ad abitare in un’altra regione,lo vede ogni 15 giorni ( ma tu sai che per me potresti vederlo tutti i giorni e grazie a 2houses riusciamo comunque a condividere tutto!); ha nuova compagna e una nuova figlia….le emozioni sicuramente non gli saranno mancate.

Ma io osservandolo di straforo, immagini rubate, vedo un bambino a cui interessa poco chi si accoppia con chi ma che chiede solo di essere amato. Amato nonostante le sue “difficoltà “.E allora mi dico che sono stata proprio brava….mai una parola contro di te o la tua nuova famiglia, massima condivisione su tutto, sia sulle cose positive che quelle negative.

Certo, mi piacerebbe ogni tanto mi fosse riconosciuto che la gestione di un bambino per il 90 per cento del tempo è faticosa , che ti vorrei piu presente nelle situazioni di tutti i giorni, che desiderassi passare più tempo con tuo figlio. Questo sia per il bene di Lorenzo sia per me, non mi dispiacerebbe avere qualche ora “d’aria”.

A parte questo, direi che stiamo facendo un buon lavoro, sostenendo sempre la figura dell’altro genitore ed evitando qualsiasi tipo di scontro o critica davanti al bambino.

Riteniamoci, quindi, soddisfatti del nostro operato….abbiamo tra le mani un bambino meraviglioso, certo con alcuni limiti ma con grandi doti….e soprattutto sereno e pronto a vivere nel mondo con entusiasmo, aperto alla vita e alle esperienze.

E mentre lo guardavo nello spe cchietto retrovisore pensavo” siamo una bella squadra”!

E niente, volevo dirti questo.
La mamma di tuo figlio.

Separazione con Figli? Gengle.it può aiutarti !

Abbiamo intervistato la nostra amica Giuditta Pasotto, inventrice di GenGle.it e ci siamo presi la briga di farci spiegare da lei cos’è e come funziona il suo Social Network;  posto d’incontro unico nel suo genere che permette a noi, genitori separati o single di incontrarci e socializzare assieme ai nostri figli aiutando così a ri-costruire nella massima allegria e condivisione il tessuto sociale che sovente viene a disgregarsi dopo una separazione o divorzio

Abbiamo chiesto alla splendida Giuditta di voler dedicare due minuti del suo tempo per spiegare, a chi ancora non conosce, cos’è e come funziona:

 

Intanto perchè GenGle ?

GenGle è il primo social network dedicato ai Gen-itori Sin-gle per dare loro, e ai figli che lo accompagnano, l’opportunità di farsi una nuova cerchia di amici. Oggi giorno essere un Genitore Single è una circostanza comune, anzi molto diffusa.

Nella maggior parte dei casi un Genitore Single si trova in tale situazione a seguito di separazione o divorzio. Tuttavia, ad esempio, può essere Genitore Single anche il vedovo o la “ragazza madre”.

Nonostante la diffusione sociale di tale nuovo modello familiare, il Genitore Single è spesso escluso o emarginato ed ha maggiori difficoltà a conservare i propri rapporti sociali e/o ad instaurarne dei nuovi. Ciò si ripercuote inevitabilmente sul benessere dei figli, i quali avvertono il disagio di questa situazione e crescono sentendosi ingiustamente “diversi”.

Gengle è il social network che aiuta a superare queste difficoltà; iscriversi è semplice e veloce: l’unico requisito richiesto è quello di essere un genitore single.

Lo scopo che ci proponiamo non è quello di creare nuove coppie, ma una rete di amicizie per condividere il proprio tempo libero in compagnia dei propri figli, senza sentirsi isolati o svantaggiati dalla propria situazione…

“Mai più soli!!” è il motto di Gengle!!

Ci sono poi altri ascpetti aspetti meno noti; il sito di gengle.it è anche:

1)VACANZE E WEEK END: Pianificate delle vacanze o un week end in una città o al mare? Prima di cercare un albergo o un ostello provate a contattare i Gengle di quel posto potreste trovare qualcuno che vi ospita o semplicemente che vi possa aiutare nella ricerca dell’albergo e con cui poi condividere la vacanza!

2) BABY SITTER: Spesso capita di aver bisogno di una baby sitter ma non si sa dove andare a parare… il fatto di conoscere altri Gengle nella propria città può dar modo con il tempo di creare una nuova rete di amicizie e magari trovare o dei figli di Gengle grandi che possano assolvere a questo compito o delle persone che magari avendo i figli coetanei possano ospitare vostro/a figlio/a!

3) LAVORO: sul sito è attiva la sezione ‘JOBS’ dove sarà possibile per chiunque sia in cerca di lavoro scrivere una piccola presentazione… Non dobbiamo cercare troppo lontano quello di cui abbiamo bisogno a volte

4) MERCATINO DELLO SCAMBIO: la sezione del mercatino cerca & trovapermette di scambiare le cose che magari non usiamo più dei figli più grandi o quelle che vogliamo vendere dei figli più piccoli, l’idea è di fare un vero e proprio mercatino dello scambio on line, ma perchè no anche un’occasione per incontrarsi al momento dello scambio e conoscere nuovi Gengle!

5) CONSULENTI FAMIGLIARI, PSICOLOGI E AVVOCATI: il posto giusto dove trovare i migliori professionisti che da sempre si interessano  della Famiglia e delle vicende che girano intorno a questa!

6) CONVENZIONI: viviamo in anni di ristrettezze economiche e ancor di più queste ristrettezze sovente sono vissute in prima persona dai genitori separati. Su gengle.it potrete trovare moltissime convenzioni stipulate sovente dagli stessi Gengle. La solidarietà alla base!

Chi non fosse iscritto ancora al sito vi ricordiamo che E’ GRATUITO e che per la registrazione basta compilare il form che trovate qui: http://www.gengle.it/users/register

Padri Imperfetti, il libro.

Quanto ognuno di noi idealmente ambisce ad essere un #genitore “perfetto”?

La realtà, poi, fortunatamente, ci mette sempre di fronte alla nostra imperfezione, carattaristica inscindibile della natura umana...sia di Padre che di Madre;

Alessandro Curti con il suo libro #PadriImpefetti (edito dal gruppo C1V Edizioni); ha voluto rappresentare casi, anche estremi, di figli alle prese con la conflittualità genitoriale, perché fermamente convinto che il ruolo dei padri, così bistrattato in passato e così “ancora in formazione” in una nuova accezione al giorno d’oggi, e dei genitori in generale, necessiti di spazi di condivisione, di narrazione e spunti di riflessione e confronto che spingano a porsi nuove domande, nel tentativo di fare pace con la propria umana imperfezione e nella costruzione di una nuova immagine di genitore differente da quella identificata storicamente.

Noi di 2houses abbiamo deciso di supportare il libro in quanto lettura di sicuro valore e profondamente attuale condividendone qui alcuni passi;

Andrea, educatore, viene chiamato a intervenire per dipanare la complicata matassa di relazioni generazionali e di coppia che spesso entrano a far parte della vita di un genitore separato.

A volte i padri lottano, altre volte scappano, ma in ogni caso lasciano un segno indelebile nelle vite dei loro figli. E non solo loro. Durante la lettura stessa e alla fine, il libro offre molti spunti di riflessione che portano a chiedersi quali siano i ruoli, i diritti dei padri e delle madri, e quali siano i loro doveri nei confronti dei propri figli, quando un uomo può essere definito padre, se nel momento esatto in cui la sua creatura nasce o quando decide di crescerla o quando le rimane accanto anche nelle difficoltà e se un uomo che fugge di fronte al figlio è pur sempre un padre; qual è il vero significato della legge sulla bigenitorialità, che effetti ha il divorzio breve sui figli, come può essere gestita la bigenitorialità da un punto di vista educativo al di là delle questioni giuridiche, quali sono i reali compiti delle istituzioni che si occupano di tutela dei minori, qual è il vero ruolo educativo della scuola e dei suoi insegnanti e tanti altri…
Molteplici gli spunti tutti rivolti a fare una seria valutazione circa il ruolo della bigenitorialità e della qualità dei rapporti in famiglia; seguono alcuni passi del libro:
Filippo è il padre di Alice, ma non la può vedere come vorrebbe perché Martina non glielo permette. Ad ogni incontro c’è sempre una scusa, una malattia, un intoppo che gli impediscono di svolgere il suo compito. Anche Alice è contro suo padre e lo mette in difficoltà anche solo chiamandolo per nome. Sulle spalle di Filippo pesa soprattutto quell’estremo gesto fatto in passato, quando non riusciva a tr ovare una via d’uscita da una situazione che per lui era solo fonte di dolore. Ma Filippo ha davvero chiaro cosa significhi essere padre? Può riuscire, oltre alle rivendicazioni legali, a vivere completamente la sua paternità part-time evitando di trasfor marsi in un “padre da week end”?
Stefano è il padre di Niccolò e non riesce a comprendere perché Laura quella madre che li ha abbandonati voglia assolutamente avere un rapporto con suo figlio. Stefano si consacra completamente a suo figlio ma non riesce a soddisfare il bisogno di affetto che Niccolò prova perché ancora ingabbiato nel dolore di aver perso le due donne che più ha amato nella sua vita. Il ragazzo ,di suo,è combattuto tra la voglia di creare un rapporto con sua madre e la paura di tradire il padre e si trova, a sedici anni, a dover gestire in modo adulto le discussioni infantili tra i suoi genitori perdendosi così i suoi anni migliori. Ma un adolescente quanto può resistere prima di scoppiare?

Mattia vive con i nonni Anna e Luigi che si occupano di lui come di un figlio perché sua madre Daniela non ne ha le capacità e suo padre Antonio è scomparso non appena ha saputo che stava per avere un figlio. Mattia è in una fase delicata della sua vita perché si sta affacciando all’adolescenza e soffre della mancanzadi due genitori che riescano a frenare il suo scalpitare verso la vita. Affaticato da una situazione per cui non ha responsabilità, soffocato dall’affetto che gli ricorda costantemente ciò che gli manca, arrabbiato dal peso che crede di dover portare da solo alza il tiro nella speranza che qualcuno gli dia ciò che crede di averebisogno. Fino a che punto deve arrivare per far pace con la sua storia?

Filippo vorrebbe fare il padre ma non ne ha le possibilità. Stefano fa il padre a tempo pieno ma vive il giudizio di chi lo mette sotto pressione. Antonio sarebbe padre ma ha rinunciato al suo ruolo.

Alice, Niccolò e Mattia sono tre figli che vivono storie famigliari complesse e che subiscono le conseguenze di adulti che non sanno/vogliono/possono/riescono a prendersi cura di loro. Nelle vite di questi personaggi entra Andrea, non perché lo abbiano scelto ma perché qualcuno (un Tribunale) lo ha imposto infatti da educatore con il compito di tentare di ricucire le relazioni familiari;Le vite dei protagonisti si intrecciano con quella di Andrea in un continuo viaggio (fisico e metaforico) tra le esistenze degli altri, nelle loro case, nei loro viaggi, nelle loro fughe, nelle loro paure…
Il compito di Andrea è di cercare di sostenere gli adulti nel loro ruolo genitoriale, senza proporre ricette ma aiutandoli a scoprire, dentro di loro,limiti e risorse.
Comportarsi da adulto è il ruolo fondamentale del genitore e la condivisione ed il rispetto dell’altro, anche nel caso di una separazione, sono passaggi importanti nella conquista della maturità.